GDPR e Aggiornamento dell’Informativa sulla Privacy
7 Giugno 2018
Gli elementi che compongono una porta tagliafuoco
20 Febbraio 2019

Porte tagliafuoco: massima sicurezza in caso di incendio.

Le misure di sicurezza nei confronti degli incendi prescrivono in certi casi l’uso di porte e portoni aventi caratteristiche particolari. Le porte tagliafuoco sono un sistema ideato per contrastare il diffondersi di incendi in luoghi dove l’arrivo delle fiamme potrebbe risultare letale per la sicurezza di cose e persone.

Queste speciali porte sono realizzate con appositi materiali in grado di resistere al calore delle fiamme e di impedire la propagazione del fuoco. Secondo la Normativa Italiana Antincendio le porte tagliafuoco devono:

  1. dividere ambienti contigui ed impedire il passaggio del fuoco e di gas surriscaldati, dall’ambiente a rischio all’ambiente attiguo;
  2. possedere sufficienti capacità di isolamento termico;
  3. consentire, anche durante l’incendio, la fuga delle persone rimaste nell’ambiente nel quale si è sviluppato l’incendio, aprendosi sempre facilmente almeno nel senso voluto;
  4. dopo l’apertura le porte tagliafuoco si devono richiudere automaticamente da qualsiasi posizione, quindi anche dalla posizione di apertura totale a 180°, per impedire rapidamente la propagazione del fuoco.

Porte tagliafuoco Bloxer presso HAK Klagenfurt

Significato delle sigle REI o EI e classificazione delle porte antincendio.

I serramenti antincendio vengono classificati in base alla loro resistenza al fuoco, in conformità alle normative di riferimento. Viceversa, la resistenza alle fiamme delle porte tagliafuoco è garantita da certificazioni e da sigle spesso non comprese dalla maggior parte dei non addetti ai lavori, per esempio la sigla “E” davanti ad alcuni numeri (30, 60, 90, etc.).

Con la normativa precedente UNI 9723, le porte tagliafuoco venivano denominate anche porte R.E.I., un acronimo formato da tre parole in lingua francese, che ne indicavano i requisiti fondamentali:

  • Resistenza (Resistent): la porta è resistente alle fiamme e impedisce la propagazione dell’incendio al di fuori dell’ambiente in cui è divampato;
  • Ermeticità (Enchentolonage): la porta impedisce il passaggio ai gas prodotti dal fuoco di propagarsi in altri ambienti, restando confinati dove si è sviluppato l’incendio;
  • Isolamento termico (Isolement): la porta isola i locali da quello in cui si è sviluppato l’incendio, mantenendo entro limiti prefissati le temperature (circa 150°C).

Oggi, in base alle nuove norme europee di riferimento UNI EN 1634, la classe di resistenza al fuoco deve essere, invece, indicata con le lettere:

  • E (che corrisponde alla precedente sigla “RE”): il ruolo statico (ovvero resistere meccanicamente) e la tenuta (evitare il passaggio delle fiamme, dei vapori e dei gas di combustione);
  • EI (che corrispondono alla precedente sigla “REI”): l’isolamento termico (limitare il più possibile la trasmissione del calore).

Accanto alla sigla solitamente è presente un numero (30, 60, 90, 120 e 180) che sta a indicare, in minuti, il tempo entro il quale la porta è in grado di resistere al fuoco, in base ai test effettuati e alla certificazione ottenuta.

 

Come funziona una porta tagliafuoco?

Le porte tagliafuoco sono progettate per resistere al calore delle fiamme e, letteralmente, “tagliare” loro l’alimentazione, ovvero la fornitura di ossigeno che dà vita al fuoco, evitando che le fiamme possano diffondersi in altri ambienti ricchi di ossigeno. Tale sistema di protezione passiva può essere costituito da varie combinazioni dei seguenti materiali: acciaio, gesso, vetro, strati di vermiculite, legno.

Spieghiamoci meglio, grazie alla presenza di porte antincendio, l’avanzata delle fiamme viene bloccata, il fuoco continua ad essere alimentato dall’ossigeno presente nell’ambiente, ma una volta terminata la riserva di O2 l’incendio si spegne autonomamente.

Inoltre, le porte antincendio, oltre a bloccare la diffusione delle fiamme e del fumo tra i compartimenti di un edificio o agli edifici limitrofi:

  • assicurano un’uscita sicura di tutti coloro che occupano l’edificio;
  • permettono ai soccorsi di agire in sicurezza;
  • proteggono i beni materiali negli ambienti in cui il diffondersi delle fiamme potrebbe creare ingenti danni.

 

Elementi fissi e vetrate tagliafuoco Bloxer presso Zoo di Schönbrunn – Vienna

Quando è obbligatorio installare una porta tagliafuoco?

Le porte tagliafuoco, nella maggior parte dei casi, vengono installate negli edifici pubblici, nei quali questo sistema di sicurezza acquisisce un’importanza ancora maggiore, dal momento che secondo le nuove normative in materia di sicurezza è obbligatorio dotare l’edificio di almeno una porta tagliafuoco se l’immobile è pensato per accogliere le persone.

Ma trovano ampio utilizzo anche in strutture private in cui è richiesta una protezione maggiore dalle fiamme in ragione delle attività che vi si svolgono, ad esempio i magazzini in cui vengono depositati materiali infiammabili.

La legge prevede i casi specifici in cui questo tipo di porte devono essere installate e anche che siano soggette al rilascio di un nulla osta successivo al controllo dei Vigili del Fuoco.
In ambito residenziale, ad esempio, sono prescritte per la chiusura dei garage. Inoltre, per essere a norma, le porte tagliafuoco non devono solo essere prodotti certificati e installati correttamente, ma devono anche essere ispezionate periodicamente per controllarne lo stato.

 

 

Certificazioni delle porte antincendio: ante ed elementi di chiusura.

Tutte le porte R.E.I. devono essere testate in appositi laboratori, abilitati dal Ministero competente, il quale rilascia le certificazioni necessarie per poterle commercializzare. Oltre all’anta, anche l’intelaiatura della porta deve rispettare determinati requisiti di sicurezza forniti dall’agenzia certificante i prodotti.

Per questo ogni componente che costituisce anche il serramento deve arrecare un’etichetta di certificazione che assicura che sia stato testato attraverso un test di incendio. Ad ogni elemento viene, infatti, applicata una targhetta in acciaio con indicati: produttore, data, nome dell’ente certificatore, classe di resistenza e numero di produzione.

Per assicurare la tenuta al fumo le porte tagliafuoco devono essere, inoltre, corredate da speciali guarnizioni, che si gonfiano col calore, ma non fondono, non bruciano e non producono esse stesse fumi nocivi. Le guarnizioni in gomma siliconica resistono fino a 250 °C.

Uno solo dei componenti che non funzionasse durante l’incendio potrebbe provocare il collasso del sistema e rendere inutili le altre precauzioni.