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Come e perché ottenere la certificazione di installatore e manutentore di porte tagliafuoco.

UNI 11473-3:2014 certificazione per professioni non regolamentate (legge 4/2013).

Verso la fine del 2014, l’Ente Italiano di Normazione UNI ha pubblicato la norma UNI 11473-3:2014 “Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo – Parte 3: Requisiti di conoscenza, abilità e competenza dell’installatore e del manutentore”.

La norma UNI 11473 “Porte e finestre apribili resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo” è suddivisa in tre parti. La Parte 3, sopra citata, tratta nello specifico la formazione del personale che esegue il servizio, definendo i requisiti di conoscenza, abilità e competenza – in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF) – relativi all’attività professionale dell’installatore e del manutentore di porte resistenti al fuoco e/o a controllo della dispersione del fumo.

Ma facciamo un passo indietro. Installatori e manutentori di porte e finestre tagliafuoco appartengono alla categoria delle professioni non riconosciute, ovvero senza albo e non ordinistiche.

La legge 4/2013 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate”, che contiene la regolamentazione delle professioni non riconosciute, stabilisce che, in presenza di una norma tecnica UNI che disciplina una professione, il professionista può ottenere un attestato di certificazione rilasciato da un organismo accreditato da Accredia (Ente Unico Nazionale accreditamento rif. Regolamento Europeo n. 765/2008), come ICIM SpA, il primo organismo di certificazione italiano riconosciuto da Accredia.

Vantaggi della certificazione secondo la norma UNI 11473-3:2014.

La certificazione secondo tale norma completa e integra la legislazione in materia antincendio, e costituisce un’importante novità.

PER GLI OPERATORI che ora dispongono di una norma di riferimento per i loro interventi su questi importanti dispositivi di sicurezza che, per essere efficaci, devono essere regolarmente manutenuti oltre che correttamente posati e accessoriati.

PER LE IMPRESE che oltre ad essere maggiormente tutelate, si garantiscono un valore aggiunto notevole alla collocazione professionale dell’installatore/manutentore e, di conseguenza, dell’azienda sul mercato.

PER I FRUITORI (civili e industriali) ai quali la norma offre un importante strumento di valutazione dei sistemi antincendio e garantisce maggiore sicurezza e tutela dei propri investimenti, affidandosi a professionisti la cui competenza è garantita dalla certificazione.

 

Successo di certificazioni volontarie per tecnici installatori e manutentori di porte tagliafuoco.

La norma UNI 11473-3 è nata con una certa difficoltà, tra punti di vista contrastanti e revisioni immediate. A poco più di 4 anni dalla sua pubblicazione, possiamo dire, invece, si sia rivelato un vero successo.

È bene sottolineare che il rispetto delle norme UNI non è obbligatorio. Quindi anche la certificazione per installatori e manutentori di porte e finestre tagliafuoco non è obbligatoria, ma assolutamente volontaria.

Nonostante tale certificazione non sia vincolante per la professione, da subito le stesse imprese hanno iniziato a richiedere che i propri operatori fossero riconosciuti come figure professionali, a tutela del proprio lavoro e delle proprie responsabilità. Tale norma, infatti, garantisce l’efficienza operativa per cui porte e finestre tagliafuoco sono state prodotte, fornite e installate, assicurando in tal modo l’efficacia dei sistemi antincendio e la compartimentazione delle aree delimitate dalle chiusure in oggetto. 

Ad oggi, sono oltre 1500 gli specialisti certificati per l’installazione e la manutenzione di porte tagliafuoco, tagliafumo e porte sulle vie di esodo. Un numero importante viste le dimensioni contenute di un settore così specializzato.

ACCREDIA, Ente Italiano di Accreditamento, è stato designato dal Governo italiano come Ente Unico ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi e dei laboratori che verificano la conformità dei beni e dei servizi alle norme. Nel sito dell’ente si attestano 1414 installatori e manutentori di porte e finestre apribili, resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo; e 101 manutentori di porte e finestre apribili, resistenti al fuoco e/o per il controllo della dispersione di fumo.

Certificazione secondo la UNI 11473-3: un esame per valutare requisiti, abilità e competenze.

Come scritto all’inizio dell’articolo, la norma 11473-3 definisce i requisiti, le abilità e le competenze di due figure professionali: l’installatore e il manutentore. Per entrambe le figure professionali sono previsti due profili: addetto responsabile degli interventi e addetto esecutore.

Ma cos’è nel concreto una certificazione secondo la UNI 11473-3? Di fatto è un esame.

L’iter per la certificazione conforme alla UNI 11473-3:2014 e allo schema di certificazione ICIM SpA (organismo di certificazione accreditato da ACCREDIA) comprende:

  • presentazione della candidatura;
  • valutazione dei requisiti di ammissione;
  • esame del candidato;
  • verifica da parte di un comitato di delibera;
  • rilascio della certificazione da parte di ICIM SpA.

L’esame è composto da:

  • una prova scritta con domande a risposta multipla; 
  • una prova pratica che valuta due competenze principali: un’operazione manuale di installazione e/o manutenzione di porte resistenti al fuoco, con la verifica della capacità di utilizzare sia gli attrezzi che la strumentazione idonea per l’intervento; e la stesura di un rapporto tecnico con l’allegata documentazione specifica.

Per passare la prova scritta è necessario rispondere correttamente almeno al 60% delle domande. Talvolta può essere aggiunta una prova orale, in caso di dubbi in merito alle risposte analizzate sia sulla parte teorica che pratica.

La commissione d’esame è composta almeno due persone (un Esaminatore e un Supervisore) dell’organismo di certificazione ed esperti tecnici.

Tale certificazione è valida per 5 anni, non sono previsti aggiornamenti obbligatori, ma ogni anno le figure professionali certificate devono inoltrare una dichiarazione con la quale attestano di aver svolto almeno 30 interventi durante l’anno e di non aver subito reclami da parte di clienti sull’esecuzione dell’incarico svolto.