La manutenzione di chiusure tagliafuoco deve essere svolta da “personale competente e qualificato”, così come precisato dal D.M 10 Marzo 1998.
Nel caso, quindi, un responsabile manutenzione ( ad esempio di un ospedale o di un supermercato) affidi un lavoro a personale non competente e qualificato sarebbe chiamato come corresponsabile delle conseguenze successive al lavoro affidato a quel personale.
Ecco perchè si cerca sempre di tutelarsi richiedendo ai manutentori di dimostrare la loro competenza.
Come dimostrare la propria competenza? Ad esempio avendo partecipato ad un corso di qualificazione per installatori e manutentori come quelli organizzati da UCT o certificati (ICIM – Accredia).
La legge 4/2013, inoltre, conferma la validità della certificazione Accredia, come strumento per la tutela dei consumatori, anche se, allo stesso tempo, sostiene che essa non sia requisito indispensabile per l’esercizio della attività professionale.
Il DM 10 marzo 98 precisa inoltre che la manutenzione deve essere fatta in accordo alle norme UNI (11473-1) e/o alle istruzioni del produttore (delle porte tagliafuoco).
Riassumendo :
1. Chi ha seguito il corso è formato per eseguire le manutenzioni ai sensi della norma;
2. Non esiste una qualifica specifica per eseguire tali lavori nell’ambito della pubblica amministrazione, ma molti responsabili, per meglio tutelarsi, inseriscono la formazione (corso UCT) o la certificazione (esame ICIM-Accredia) quali requisiti nei bandi di gara;
3. La certificazione Accredia consiste in un vero e proprio esame, tenuto presso la sede UCT e sotto il controllo dell’ICIM. In questo modo, se il manutentore supera l’esame è un manutentore certificato.